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Editoriale

Il mercato di A1: Paskovic alla Roma Nuoto, Pellegrino e Susak all'Ortigia

  Pubblicato il 30 Lug 2118  10:44
LA SITUAZIONE DEGLI ACQUISTI E DELLE CESSIONI NELL'ALLEGATO AL TERMINE DELL'ARTICOLO
 
PELLEGRINO E SUSAK ALL'ORTIGIA
Sono Damiano Pellegrino, portiere, catanese di 21 anni, e Sebastian Susak, attaccante, nato a Perugia 24 anni fa, i due nuovi acquisti del Circolo Canottieri Ortigia.
Il primo arriva dalla Waterpolo Catania con la quale ha disputato il campionato di serie B. La sua carriera sportiva è iniziata alla Blu Team per poi continuare alla Nuoto Catania. Con il sette rossoazzurro ha vissuto la trafila delle giovanili, esordendo in A2 a soli 15 anni. Una stagione giocata da titolare e conclusa con la sconfitta nella finale play off contro il Como di Stefano Piccardo. Con la Nuoto Catania ha conquistato, due anni fa, la promozione nella massima serie.
Sebastian Susak, famiglia di origine croata, arriva da Como dove, nella stagione 2011-2012 ha avuto coach Piccardo alla guida.
Giovanili al Perugia, poi due anni di serie B, quindi tre anni di A2 e promozione in A1 con Como Nuoto giocando due campionati nella massima serie.
Prospero Dente
 
PASKOVIC ALLA ROMA NUOTO
(comunicato stampa) - La Roma Nuoto annuncia l’acquisizione dell’attaccante ex AN Brescia Vjekoslav Pasković per la stagione 2018/2019.
Arriva nella capitale, alla corte di Roberto Gatto – che lo ha fortemente voluto – un giocatore di esperienza, capace di ricoprire più ruoli ed entusiasta di abbracciare fin da subito il progetto giallorosso.
Il montenegrino, classe 1985, nato a Tivat, è in possesso di un curriculum da capogiro. Sono più di duecentocinquanta le presenze con la calottina della sua Nazionale. Tre le Olimpiadi (Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016) a cui ha partecipato. Ha vinto la medaglia d’argento ai Mondiali di Barcellona nel 2013, l’oro agli Europei di Malaga nel 2008 e due volte l’argento agli Europei di Eindhoven nel 2012 e di Belgrado nel 2016. Ha giocato con il club del Primorac Kotor dove ha vinto, nel 2009 a Rjieka in Croazia la Coppa dei Campioni, battendo in finale la Pro Recco. Ha poi militato In Italia nel Posillipo, in Turchia con il Galatasaray fino ad arrivare alle ultime due stagioni ancora in Italia questa volta con i colori del Brescia. 
Pasko è il rinforzo che la società giallorossa stava cercando per poter affrontare al meglio la prima stagione nella massima serie. La filosofia della dirigenza capitolina resta quella della stagione precedente: acquisti mirati che siano in grado di fare la differenza, di portare esperienza e soprattutto che possano aiutare la maturazione dei tanti giovani talenti, sempre più al centro del progetto Roma Nuoto.
Ecco le parole del presidente Nicolò Cristofaro che ha seguito da vicino la trattativa: “Siamo molto contenti di aver portato un giocatore del calibro di Paskovic a Roma, ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi. La cosa che mi riempie maggiormente di orgoglio è il fatto che la trattativa sia stata molto semplice e veloce. Pasko è stato subito determinato nel voler venire alla Roma Nuoto. Ha sposato il nostro progetto, dimostrando un grande interesse, a testimonianza della credibilità che ormai la nostra società gode sotto ogni punto di vista”.
Queste invece le prime dichiarazioni del campione montenegrino: “Sono molto contento di aver fatto questa scelta. Mi ha colpito il progetto, il fatto di andare a giocare in una realtà giovane e piena di entusiasmo. Metterò a disposizione di tutti la mia esperienza e spero di contribuire in maniera determinante al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Forza Roma”.
 
BIANCHI SALUTA IL QUINTO E VA A STUDIARE A LONDRA
(comunicato stampa) - Nessuno potrà dire che sono stati tre anni noiosi e sonnecchianti: promozione alla prima stagione in A2, un massimo campionato nazionale, un’altra promozione l’anno successivo. Sono successe tante di quelle cose (belle e brutte, ma soprattutto belle) che non c’è stato il tempo di fermarsi un attimo, tirare le somme, ringraziare chi c’era da ringraziare. Oggi è arrivato il momento di farlo: Filippo Bianchi non è più un giocatore dello Sporting Club Quinto e no, questa volte le bizze del mercato non c’entrano niente. Si è trattato di una scelta di vita del numero 6 mancino, che si trasferirà a Londra per studiare economia e finanza. E adesso che passano i titoli di coda su tre anni straordinari ed esaltanti, si può, anzi si deve dire che Bianchi mancherà parecchio ai colori biancorossi, e non tanto – o meglio, non solo – per quei suoi scatti sulla corsia di competenza, per i suoi gol o le sue chiusure difensive. Doti che l’hanno reso una colonna della squadra, ma che non esauriscono il suo bagaglio sportivo e umano. Mancherà il suo buonumore, il suo saper stare in squadra, fare gruppo, far fronte alle difficoltà. In tre anni, insieme, abbiamo centrato due promozioni e disputato – per la prima volta, anche in questo caso insieme – un campionato di serie A1. “London calling”, cantavano i Clash, e non possiamo fare altro che rispettare – e per certi versi ammirare e condividere – una scelta di vita incentrata sul miglioramento di un percorso di studi. Eppure, in questi momenti, a prevalere è la malinconia di chi perde qualcosa d’importante.
Filippo, spiegaci meglio la tua scelta…
“Si tratta di una decisione che maturava da un po’ di tempo. Voglio studiare economia e finanza e non mi piaceva come era strutturato il corso a Genova, in più voglio perfezionare il mio inglese e così la scelta di andare a Londra è stata quasi scontata sotto questo punto di vista. Scontata però non significa facile”.
In che senso?
“La pallanuoto per me è una ragione di vita, non è facile dire arrivederci e grazie, io mi fermo qui. Nella vita a volte bisogna però prendere delle decisioni, mettere le scelte sul piatto della bilancia e vedere quale pesa di più. Da qui la decisione di andare a Londra”.
Lasciandoti alle spalle tre anni intensi in biancorosso.
“Intensi e straordinari. Sono arrivato che ero un pischello, si può dire? Poi Marco Paganuzzi mi ha dato fiducia, magari sono stato bravo anche io a prendermela, e penso di essere diventato uno dei tasselli per la prima storica promozione in A1. Nel massimo campionato non siamo riusciti, io per primo, a esprimerci al massimo e sappiamo tutti come è finita, però è stata una stagione di crescita, personale e di squadra. Poi c’è stata la cavalcata di quest’anno, un campionato pazzesco ma difficile: abbiamo fatto quello che tutti si aspettavano, ma quando hai i favori del pronostico dalla tua diventa più facile inciampare. E infatti, nella sfida infinita con il Salerno, c’è stato un momento in cui eravamo con un piede e mezzo fuori dai giochi”.
Poi, però, a festeggiare siete stati voi.
“Ricorderò per sempre quelle tre partite. Sono state le più importanti della mia carriera per la posta in palio e il pubblico presente in piscina. Di più: secondo me condensavano tutti i significati più profondi dello sport: la voglia di crederci sempre, la capacità di reagire. E’ stato tutto pazzesco”.
Cosa ti mancherà del Quinto?
“Tante cose. Il gruppo storico, quello formato da Palmieri, Brambilla, Amelio, cui poi si sono aggiunti due miei ex compagni come Pellegrini e Gavazzi. Con loro, come con il resto della squadra, rimarrà una bellissima amicizia. Mi mancherà l’ambiente, i dirigenti, tutte le persone che si sono fatte in quattro affinché tutto fosse perfetto, sugli spalti e fuori”.
Che società lasci?
“Non sono il tipo che si lascia andare a piaggerie particolari, e adesso non ne avrei neanche il bisogno. Ma devo dirlo. Nella mia carriera ho giocato con tre diverse società e ne ho conosciute parecchie altre. Posso dire che il Quinto è la società più seria e meglio strutturata d’Italia, composta da persone fantastiche. E sono convinto che abbia i mezzi per arrivare, nel volgere di poco tempo, ai vertici del campionato italiano. Io, chiaramente, farò il tifo perché questo accada”.
Chiudiamo con i ringraziamenti…
“Impossibile citare tutti. Ma non posso dimenticare quello che Marco Paganuzzi ha fatto per me. Mi ha voluto in squadra, mi ha confermato per le successive due stagioni. Anche nell’ultimo campionato, in cui ha passato quello che ha passato, mi chiamava ogni settimana per consolarmi se avevo giocato male, darmi la carica, anche per rimproverarmi. Gli devo tanto”.
Goodbye ancd good luck, Filippo. With our best wishes.
 
GUIDI TORNA AL BOGLIASCO
(comunicato stampa) - Mario Guidi torna a casa. 380 giorni dopo aver salutato la Vassallo nella sera del trionfo tricolore della sua Under 20, il giovane difensore genovese è adesso pronto a riprendere l'avventura con la calottina biancazzurra da dove l'aveva interrotta.
Il ragazzo del '99 e il Bogliasco Bene hanno infatti trovato l'intesa per le prossime tre stagioni, assicurandosi entrambi la possibilità di proseguire un rapporto iniziato quando Mario era poco più che un bambino e che negli anni lo ha visto percorrere tutta la trafila delle giovanili fino allo sbarco in prima squadra: "Sono davvero felice di poter tornare in quella che considero a tutti gli effetti casa mia - racconta - Qui, un anno fa, ho lasciato molti amici e anche la mia famiglia ed ora che li ritrovo non posso che essere contento. La squadra nel frattempo è un po' cambiata ma praticamente conosco quasi tutti i suoi componenti e non credo farò fatica a reinserirmi in gruppo".
Tra le novità che Guidi troverà ad attenderlo c'è anche il cambio di guida tecnica, ora affidato a Daniele Magalotti, uno che da giocatore ricopriva il suo stesso ruolo: "Ho avuto modo di parlare con lui nei giorni scorsi - ha proseguito Mario, attualmente impegnato in Grecia con la Nazionale Under 20 - e devo dire che mi ha fatto davvero un'ottima impressione. Il fatto poi che sia stato un grande difensore può essermi sicuramente di grande aiuto per la mia crescita e per aiutarmi a dare il meglio per la mia squadra".
L'arrivo di Guidi colma quel vuoto causato dall'improvvisa decisione di Alessandro Brambilla di smettere momentaneamente con la pallanuoto per dedicarsi allo studio. Ma la scelta di puntare su di lui non può essere vista come una soluzione di ripiego: "Riteniamo che Mario sia il profilo giusto per sostituire Alessandro - assicura il ds bogliaschino Gianni Fossati - È un ragazzo in gamba, che conosciamo bene e che a sua volta conosce alla perfezione il nostro ambiente. È uno dei giovani più interessanti usciti negli ultimi anni dal nostro vivaio ma è anche uno dei ragazzi più promettenti della pallanuoto italiana. Non a caso è già nel giro della nazionale. Sappiamo che era seguito anche da altre squadre ma alla fine siamo stati bravi a fargli scegliere di sposare nuovamente il nostro progetto".
 
IL BARCELONETA CONTATTA FILIPOVIC
Rispondendo alle domande dei giornalisti alla Picornell di Barcellona dopo la conquista della medaglia d'oro, Filip Filipovic ha confermato le voci che circolavano da qualche giorno in Spagna: quelle di un interessamento del Barceloneta per il mancino della Pro Recco. Filipovic, tuttavia, è legato ancora da un anno di contratto al club biancoceleste.