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Editoriale

Il C.C.Ortigia lascia la Paolo Caldarella per l'acqua troppo fredda. Lo sfogo del responsabile comunicazione Massimiliano Perna

  Pubblicato il 24 Nov 2122  10:20
Condividiamo lo sfogo del responsabile comunicazione del Circolo Canottieri Ortigia, Massimiliano Perna, sulle problematiche legate alla gestione della piscina Paolo Caldarella che hanno costretto la formazione aretusea a trasferirsi a Catania per gli allenamenti. La mancata riparazione della caldaia da parte del Comune, gestore dell'impianto, ed il mancato efficientamento dell'impianto fotovoltaico che provvede al riscaldamento della vasca hanno provocato la discesa della temperatura al di sotto degli standard minimi per poter svolgere qualsiasi attività.
 

STANNO UCCIDENDO LO SPORT A SIRACUSA
Scrivo queste parole con amarezza, perché la rabbia ormai è inutile. Scrivo perché credo che nel 2022, in questa città, non si possano vivere ancora situazioni simili. La situazione della Cittadella dello Sport, che per migliaia di cittadini di Siracusa (me compreso) è stata ed è tuttora come una seconda casa, è diventata insostenibile. O meglio drammatica.
Ho avuto pazienza, in questi mesi, nell'ascoltare promesse vuote, ho cercato di avere fiducia, di pensare che davvero si capisse che cosa si stava rischiando. Ho evitato la polemica, perché non era costruttiva davanti alle rassicurazioni dell'assessore allo Sport, che conosco sin da bambino, circa la soluzione in tempi rapidi del problema della caldaia che serve la piscina piccola e soprattutto la vasca olimpionica scoperta della Cittadella. Fine settembre, poi ottobre, poi novembre e ora quando? Basta così, la situazione non è più tollerabile né sanabile con le solite false promesse.
La piscina da giorni non è più utilizzabile senza rischiare una congestione. Oggi siamo sotto i 24 gradi, l'altro ieri un ragazzino delle giovanili della pallanuoto si è sentito male ed è finito in ospedale. Atleti di ogni età hanno stretto i denti pur di continuare ad allenarsi, ma oggi non è più possibile. Con tutto quello che deriva da questa situazione.
La società di nuoto sincronizzato, che questo fine settimana ha una gara importante, non può allenarsi per il freddo e non ha alternative in quanto non vi sono in zona piscine con la profondità necessaria. Leggo che la sua presidente, demoralizzata vuole chiudere.
I tanti iscritti delle società di nuoto e pallanuoto sono costretti a non allenarsi oppure a spostarsi in altre piscine, alcuni a Siracusa, altri a Floridia. Domenica inizia il campionato di pallanuoto Under 14 e molti non possono allenarsi come dovrebbero. Alcuni hanno rinunciato a farlo.
L'Ortigia di pallanuoto, fiore all'occhiello di questa città, in vetta alla classifica di Serie A e qualificata agli ottavi di Euro Cup, alla vigilia di due partite importanti è costretta ad allenarsi a Melilli e a Catania, dopo essersi allenata per giorni a 24.7 o a 25 gradi al massimo, con rischi muscolari, dolori articolari, problemi vari.
Tutto questo nel silenzio più assoluto di chi, sollecitato più volte, non risponde. Da aprile il Comune ha ripreso in mano la gestione dell'impianto, sapendo quali fossero i problemi della caldaia. Sono passati 7 mesi. Non si è provveduto a far nulla, se non a progettare soluzioni che richiedono tempo e che intanto non consentono il normale svolgimento delle attività. Nessuna soluzione tampone è stata presa in considerazione, con parole a vuoto sulla sicurezza, mentre si lasciava che le persone entrassero in acqua con meno di 24 gradi, a rischio elevato di congestione (come è in effetti accaduto).
Si è sperato nel sole e nel clima eccezionale di questo inizio autunno, senza preoccuparsi di cosa sarebbe accaduto dopo.
E dopo è accaduto il dramma. Una piscina con l'acqua ghiacciata, da tempo, fatta eccezione per una settimana, quando si è scelto di fare qualcosa per impedire al Comune una figuraccia internazionale, visto che la bassa temperatura avrebbe comportato l'annullamento della tappa di Euro Cup di pallanuoto e l'eliminazione dell'Ortigia. Poi si è tornati al nulla.
Non era mai successo che la piscina avesse acqua fredda per così tanto tempo. Prima che il Comune riprendesse in mano la gestione dell'impianto, mai si era arrivati a una situazione simile e così prolungata.
Siamo al punto di non ritorno. Ragazze e ragazzi che non possono allenarsi, che rimangono a casa o per strada ad annoiarsi, società che rischiano di perdere soldi, atleti che non possono gareggiare dopo mesi di allenamenti durissimi, altri che sono costretti ad allenarsi fuori città, famiglie che devono affrontare ulteriori sacrifici per poter accompagnare i figli in piscine più lontane. Società che rischiano di chiudere tutto e cancellare un pezzo di sport, altre che rischiano di compromettere una stagione e di non poter centrare obiettivi prestigiosi per i quali si è investito tempo e denaro, con sacrifici immensi.
Cosa fa il Comune davanti a tutto questo? Lecito chiedersi cosa ha in mente di fare l'assessore allo Sport, a parte promettere e rinviare di continuo la soluzione? C'è qualcosa che l'amministrazione vorrebbe dire ai cittadini? Può dirci se è in grado di gestire questo impianto e di trovare intanto una soluzione entro pochi giorni per permettere alle società e a tutti noi di tornare ad allenarci?
Lo sport è vita, è crescita sociale, è salute. Lo sport è vitale per una città, per una comunità, sotto molti punti di vista.
Lo sport non si aiuta con le foto, le cerimonie, le promesse o i silenzi. Lo sport si aiuta comprendendone dinamiche, tempi, necessità. Diteci chiaramente se lo sport che si fa in Cittadella volete ucciderlo per sempre o se avete voglia davvero di promuoverlo come dovrebbe fare qualsiasi assessore, sindaco, giunta in questo Paese.