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Editoriale

Damonte: siamo un gruppo unito e con tanta voglia. Tutti hanno contribuito alla vittoria della World League

  Pubblicato il 29 Lug 2122  14:27

Il 13-9 rifilato agli Stati Uniti nella finale di Strasburgo ha scritto una nuova meravigliosa pagina nella storia del Settebello che ha così completato il suo albo d’oro vincendo la sua prima World League. Il gruppo, che Campagna sta rinnovando con la sapienza del maestro, ha saputo amalgamare, in un granitico blocco vincente, due componenti provenienti da situazioni tra loro diverse per creare così i presupposti necessari ad arrivare al traguardo in un torneo che per la sua stessa struttura, sei partite in sei giorni, richiede uno sforzo immane sia dal punto di vista fisico che mentale. Ripercorriamo il trionfo azzurro con il racconto di Luca Damonte, attaccante mancino del Ferencvaros.
 
Al termine di un crescendo rossiniano l’Italia domina la Finale contro gli Stati Uniti e vince la World League. Che partita è stata quella contro la formazione a stelle e strisce?
È stata una partita dura come ci aspettavamo. Gli USA sono una bella squadra e lo hanno dimostrato in questa competizione. Parliamo di una squadra forte fisicamente, che può contare su Hallock, quello che al momento è, probabilmente, il miglior centro al mondo. Sandro l’ha preparata molto bene, ci aveva detto di rispondere a tono alla loro fisicità. Abbiamo portato un bel pressing e li abbiamo messi in difficoltà con questa mossa.
 
Che cosa vi ha detto mister Campagna durante la pausa di metà partita?
Il mister ci ha detto che stavamo facendo la partita che volevamo, di continuare così perché prima o poi li avremmo staccati nel punteggio e così è stato. Abbiamo realizzato un bel break ad inizio ripresa e loro sono crollati perché si sentivano forti dopo la vittoria nel girone ma noi sapevamo di avere le armi per batterli.

Quale è stato il momento chiave del vostro torneo?
Secondo me non ce n‘è stato uno in particolare. Ci siamo ritrovati il primo giorno in una situazione particolare per la condizione diversa tra il gruppo dei reduci della tournée in America e chi si era riposato ma era stato fermo per dieci giorni e doveva ritrovare la condizione migliore. All’inizio abbiamo patito un attimo la situazione ma, piano piano, siamo riusciti a venir fuori e tutti hanno saputo apportare un contributo fondamentale per la vittoria della squadra.

Due volte mvp dell’incontro nei tre match decisivi. Quanto ti inorgogliscono, all’interno del contesto della vittoria, i riconoscimenti individuali?
Non posso mentire, sicuramente mi fa piacere. Vincere l’MVP della finale sicuramente rappresenta una soddisfazione, sono contento di come ho giocato ma so che posso fare meglio. C’è soddisfazione ma la testa è sempre rivolta a migliorare e traguardi ancora più importanti.
 
In che misura e in quali aspetti del gioco può ancora crescere il rendimento della squadra?
Possiamo fare uno step su tutti gli aspetti. Per ora ci contraddistingue questo gioco veloce che riusciamo a sviluppare e quando riusciamo ad imprimere il ritmo è il nostro segreto. Davanti alla nostra porta siamo tutti coinvolti da una difesa fisica ma intelligente nella quale bisogna essere sempre pronti a dare una mano al compagno. Davanti dobbiamo giocare con grande dinamismo per poi esaltare le qualità che abbiamo.
 
Nel 2022 l’Italia ha centrato il podio in tutte le manifestazioni a cui ha partecipato. Quanto è importante riuscire a vincere dimostrando la forza di un gruppo che può contare su 18-19 elementi tra di loro intercambiabili?
Siamo un gruppo molto unito e con tanta voglia. Credo che questa sia la cosa più importante e la base da cui partire come abbiamo dimostrato anche in Francia. Abbiamo affrontato sei partite in sei giorni con la voglia e il sacrificio che ci ha portati al successo finale. Questo valore ammirato nelle varie competizioni dobbiamo portarlo avanti, deve essere il nostro punto di forza.
 
Alla luce dei risultati maturati con quali ambizioni vi presenterete ai nastri di partenza dei campionati europei di Spalato?
Non sarà un Europeo facile, il livello è tale che si sono 6-7 squadre in grado di vincere il titolo per cui puoi trovarti in finale o uscire ai quarti. Per andare fino in fondo dobbiamo e possiamo migliorare sia il nostro gioco di squadra che individuale, però ci sono i presupposti per fare bene.
 
 Credits: DBM