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Provare a sfidare la squadra che da diversi anni domina incontrastata la scena nel panorama internazionale per conquistare una storica vittoria. Questo l’obiettivo della Spagna che nella finale del torneo a cinque cerchi affronta gli Stati Uniti, decisi a conquistare il terzo oro olimpico consecutivo. Nel pieno rispetto dei pronostici della vigilia la formazione a stelle e strisce assume il controllo dell’incontro fin dalle prime battute, s’impone con il punteggio di 14-5 e iscrive così in pianta stabile il proprio nome nel guinness dei primati della pallanuoto femminile realizzando un’impresa fin qui riuscita solo all’Ungheria in campo maschile con i trionfi di Sidney, Atene e Pechino. Le statunitensi costruiscono il terzo trionfo olimpico consecutivo su una straordinaria forza mentale che gli permette poi di affermare autorevolmente la propria supremazia tecnica. La compagine in calottina scura chiude i primi otto minuti in vantaggio per 4-1 e scappa fino al 6-1 prima che le iberiche, trascinate da una Maica Garcia che lotta come un leone ai due metri, tentino la reazione che gli consente di andare all’intervallo lungo sul punteggio di 7-4. Quando tutto lascerebbe presagire il massimo sforzo di Ortiz e compagne le ragazze allenate da Krikorian rientrano in acqua e spingono a tutta sull’acceleratore per piazzare il devastante break di 5-0 che chiude definitivamente i conti. Nella finale di consolazione l’Ungheria piega 11-9 il Comitato Olimpico Russo e conquista così il suo primo storico podio in campo femminile. Da sottolineare la prova dell’estremo magiaro Magyari che, oltre a mettere a referto diversi interventi decisivi, blinda il successo della sua squadra siglando, a quattro secondi dal termine, il punto che chiude la contesa con un tiro da porta a porta.
Foto: Giorgio Scala DBM