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Roberto Gatto: meno allenatore e poliziotto, molto più papà

  Pubblicato il 30 Mar 2120  09:27
Allenatore della Roma Nuoto, poliziotto, papà. L'emergenza coronavirus ha modificato le percentuali di questi ruoli nella vita di Roberto Gatto.
"L'attività di allenatore - spiega Roberto - è quella che ha subito i maggiori contraccolpi. L'ultima partita l'abbiamo fatta il 7 marzo contro il Telimar,  l'unico mio contatto con i giocatori attualmente è via watsapp. Ci sentiamo spesso, stanno continuando a lavorare a casa con gli esercizi che ha preparato per loro Mario Andolfi".
Il lavoro di poliziotto, invece, "prosegue nella Scuola di Polizia di Spinaceto, a Roma, dove adesso vado soltanto tre volte la settimana. Turni che si sono resi necessari per consentirci di lavorare nel rispetto delle disposizioni governative in tema di prevenzione del coronavirus".
Molto meno allenatore, un po' meno poliziotto, molto più papà. "Il tempo che ho guadagnato lo sto investendo nel migliore dei modi, in compagnia dei miei figli: li aiuto fare i compiti, gioco assieme a loro, ci vediamo un film".
Si chiamano Edoardo e Lorenzo, hanno rispettivamente 7 e 5 anni, sono bellissimi e dalla foto si evince chiaramente che hanno preso dalla mamma. Anche la vita lavorativa di Vanessa, la moglie di Roberto, ha subito un notevole scossone: il suo negozio di abbigliamento per bambini in zona San Pietro adesso è chiuso per le disposizioni governative, "ma fortunatamente anche nelle cose più spiacevoli c'è sempre un rovescio della medaglia - sottolinea Roberto -: l'emergenza, lo stare chiusi in casa ha restituito il giusto valore alle cose veramente importanti della vita, ci ha dato modo di apprezzarle maggiormente, ci ha fatto riscoprire passioni trascurate per mancanza di tempo".
Roberto Gatto è tornato a cucinare. "Mi è sempre piaciuto, mi diverte un mondo, mi rilassa". Ma la cosa più importante è questa: moglie e figli cosa ne pensano? "Nessuna protesta, giuro: del resto, modestamente me la cavo abbastanza bene, soprattutto con la cucina tradizionale romana e con quella a base di pesce".
Si scopre che le trasmissioni televisive culinarie sono tra le preferite di Roberto, "ma mi piacciono molto anche le serie tv, adesso sto seguendo Vis a Vis", serie televisiva spagnola in sintonia con il periodo che stiamo attraversando: è ambientata in un carcere (femminile). Il titolo del libro che sta leggendo Roberto, invece, si adatta perfettamente alle nostre speranze di uscire dalla clausura forzata imposta dall'emergenza coronavirus: Io non ci sto più, della criminologa Roberta Bruzzone.
E invece in casa dobbiamo restarci. Roberto Gatto ci ha spiegato che può anche essere un piacere, ma è principalmente un dovere "perchè - sottolinea il tecnico giallorosso - questo è il momento più delicato della battaglia che stiamo combattendo. Non dobbiamo mollare, bisogna assolutamente aiutare medici e paramedici, e tutti gli altri che sono in prima linea, a debellare il virus al più presto. Prima, cioè, che lo sconforto si faccia strada in noi facendo scricchiolare le nostre capacità di sopportazione messe a dura prova da questa situazione".
Mario Corcione

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