Archivio News

Una domenica speciale, quella di Stefano Posterivo. Alle 19,30 vince il suo quarto scudetto da allenatore, alle 23 circa il 34° scudetto da tifoso della Juventus.

Per colpa di coloro che hanno ammazzato nel giro di trent'anni la popolarità della pallanuoto, pochi potranno fare paragoni tra lo scudetto biancorosso e quello bianconero e, tirando le somme, affermare che nulla hanno a che vedere tra loro.

Lo scudetto della Juventus - non ce ne voglia il Posterivo tifoso bianconero - vale la decima parte di quello conquistato da Teani e compagne. E' la conferma di quanto il calcio sia malato nelle fondamenta.

Il quarto scudetto del Plebiscito, invece, è l'espressione più autentica della bellezza dello sport, è la consacrazione dello sport vero, quello che raggiunge traguardi importanti con la sola forza del lavoro, quello che permette a una squadra sulla carta più debole di battere quella più forte. A proposito, onore all'Orizzonte per il grande campionato disputato e per aver contribuito al 50% alla confezione di una finale scudetto indimenticabile.

Indimenticabile per pochi, purtroppo. Fa rabbia che allenatori bravi come Miceli e Posterivo non ricevano, in termini di popolarità, quello che meritano. Martina, ripartendo da zero, ha costruito un bellissimo giocattolo che si è inceppato soltanto nel momento più importante. Stefano ha fatto un capolavoro: ha vinto lo scudetto più difficile da raggiungere con la squadra meno forte che abbia avuto a disposizione da quando è l'allenatore del Plebiscito Padova.

Lo abbiamo detto e scritto più volte, e lo ribadiamo senza tema di poter essere smentiti: Stefano Posterivo è in assoluto il più bravo allenatore italiano di pallanuoto. Il complimento più bello che possiamo fargli è questo: ci ricorda Paolo De Crescenzo. Anche lui batteva squadre più forti della sua, anche lui era l'incarnazione della bravura e dell'umiltà messe assieme. Anche lui, pur mostrando a tutto il continente quanto era bello il suo Posillipo, ha dovuto collezionare tante delusioni in Europa. E poi ce l'ha fatta. Prima o poi ce la farai anche tu, Stefano.