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Il campionato è fermo, l'infermiera Laura Repetto continua a giocare la partita della vita

  Pubblicato il 27 Mar 2120  09:19
I parlamentari hanno applaudito a scena aperta i medici e gli infermieri che stanno rischiando la vita per salvare quella degli altri. Bella iniziativa, ma è troppo poco: un applauso lo faremo a chi ci governa se si taglieranno (realmente, non a chiacchere) compensi e benefit e aumenteranno quelli del personale medico.
Tra gli angeli che vegliano sulla nostra salute c'è Laura Repetto, giocatrice del Kally Nuoto Club Milano. Lavora all'ospedale di Varese "dove la situazione - precisa Laura - non è grave come quella di altre province lombarde ma ugualmente molto seria. Tanto è vero che stanno pensando di allargare a dodici ore i turni in ospedale".
Anche con quelli di otto ore, per lo stress e il superlavoro nel periodo di emergenza, Laura torna stanca morta a casa, dove trova l'abbraccio dei suoi: mamma Silvia, papà Giovanni, il fratello Paolo (ex pallanuotista) e ovviamente Anna, che gioca assieme a lei nella squadra di Leonardo Binchi e studia Economia alla Cattolica.
I Repetto vivono a Varese in un appartamento al quarto piano. L'ascensore c'è, ma Laura preferisce fare le scale a piedi su e giù anche dieci volte di fila. "E' un modo come un altro per mantenere la forma in questo periodo nel quale l'attività pallanuotistica è ferma".
E' un modo anche per evitare d'ingrassare. "Io mangio di tutto e mia mamma cucina molto bene, lasagne e crostate in particolare. E' lei che provvede anche a fare la spesa, vuole avere tutto sotto controllo".
Mamma Silvia è insegnante di educazione fisica e adesso le lezioni le fa via internet. Giovanni Repetto lavora in banca (attualmente da casa), Paolo è ingegnere gestionale ma la sua azienda è tra quelle che necessitano della presenza sul posto di lavoro. Il quintetto si riunisce la sera e dopo cena "ci vediamo un film insieme quando c'è qualcosa che vale la pena. Ad esempio Il diritto di opporsi, che consiglio a tutti".
Il film narra la storia dell'avvocato Bryan Stevenson, diventato famoso per aver combattuto per la giustizia in un sistema giudiziario ostile. La casa degli sguardi, invece, è il libro sul comodino di Laura. "Leggere mi è sempre piaciuto, mi aiuta anche a rilassarmi. Le serie tv? Non fanno per me, ci vuole memoria per stare al passo con le varie puntate e io non ne ho molta".
Ha moltissimi cugini, invece. "Compresi noi tre siamo in totale dodici, tutti più o meno della stessa età. Organizziamo spesso maxi-conferenze familiari via skipe, che ovviamente utilizzo anche per stare a contatto con gli amici e le compagne di squadra".
Già, la pallanuoto. "Mi manca tanto e rode un po' non avere la possibilità di finire una stagione nella quale stavamo facendo bene", conclude Laura che ha giocato l'ultima partita il 4 febbraio contro l'Orizzonte. Il campionato di A1 femminile è stato sospeso con il Kally Milano al quarto posto, il campionato della vita prosegue e la squadra di Laura, quella che indossa camici e mascherine, è sempre in primissima fila per il bene di tutti.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Grazie x tt quello che fai sia praticamente che virtualmente ,sei così forse xche^ fai uno sport di sacrificio e sai cosa vuol dire farsi il c..... x ottenere i risultati
Silvano Bozzo

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