Niccolò Luccianti, anni 7, portiere. Ma non di pallanuoto. "Mi ha tradito, ha scelto il calcio", commenta scherzosamente Gabriele, il suo papà.
Nella foto che il tecnico dell'Iren Genova Quinto ci ha inviato Niccolò è tra i pali. "Non potendo giocare altrove in questo periodo, abbiamo scelto come porta il suo lettino", precisa Gabriele.
Al piano di sopra del letto a castello dorme Benedetta, anni 5. "Con lei - precisa il papà a tempo pieno Gabriele Luccianti - faccio soprattutto giochi da tavolo. Ad esempio Indovina chi, nel quale bisogna individuare il personaggio misterioso in base agli indizi sul suo volto".
Il dolce volto di Luisa, la moglie di Gabriele, sovrintende. A casa Luccianti è rimasta signora e padrona della cucina anche nel periodo dell'emergenza "perchè - spiega Gabriele - io non sono come quei miei colleghi che, dovendo stare per forza a casa, cercano di passare il tempo cimentandosi ai fornelli. Io ho piena fiducia nelle capacità di cuoca di mia moglie, anche perchè sarebbe assurdo il contrario: Luisa è siciliana".
Dal forno di casa Luccianti escono cannoli, cassate e altro ben di Dio. Adesso, quindi, Gabriele è impegnato a vincere ben altro tipo di partita, quella contro la bilancia, "anche perchè Luisa fa molto bene anche i primi, in particolare la pasta alla norma. E anche la pizza".
Dai profumi della cucina a quelli... letterari. Il profumo di Patrick Süskind è il libro che attende Gabriele "dopo la mezzanotte, quando tutti a casa mia dormono. E' un momento tutto mio, nel quale mi spaparanzo sul divano e mi metto a leggere".
Il libro glielo ha consigliato il suo concittadino Leonardo Binchi. A proposito di Firenze "se vogliamo uno dei pochissimi lati positivi di questo terribile periodo - scherza Gabriele - è la sospensione del campionato di calcio. La mia Fiorentina stava navigando in cattive acque". Per quanto riguarda la pallanuoto, invece, Gabriele si augura "che i campionati possano ripartire al più presto, a patto che non ci sia pericolo alcuno. La salute in questo momento ha la precedenza su tutto".
Ma non è il coronavirus l'unico problema che rende utopistica una ripresa dei campionati in estate. "C'è anche quello delle piscine - sottolinea il tecnico del Quinto -: in Italia non ci sono impianti sufficienti all'aperto (anche per colpa di chi li ha chiusi, vedi piscina di Nervi, ndr) e credo sia assolutamente improponibile giocare al chiuso quando ci sono 40 gradi".
In attesa di conoscere quale sarà il futuro della pallanuoto, Gabriele si tiene costantemente in contatto con la sua squadra: "I miei giocatori hanno tre gruppi watsapp: uno per parlare di cose serie come la preparazione, uno per parlare di cavolate, uno per parlare... male di me, nel quale ovviamente io non posso entrare".
Come si può notare, Gabriele Luccianti non ha perso il buonomore nonostante la clausura forzata, "anche perchè fondamentalmente io sono un pantofolaio. A casa mia sto come un pascià, anche in tempi normali la domenica non esco mai. Mi piazzo davanti al televisore e guardo un po' di tutto".
Ora, invece, "preferisco andare sul leggero: qualche serie tv, film d'azione, recentemente ho visto American Sniper", che narra di un tiratore scelto statunitense inviato in missione in Iraq, dove viene impiegato come cecchino per proteggere i suoi commilitoni. "Tocca a noi, invece, sparare in bocca al coronavirus, e non c'è bisogno di andare lontano. Basta rimanere a casa", raccomanda Gabriele.
Mario Corcione
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