Una settimana di distanza è forse il giusto tempo pe riniziare a realizzare l’importanza del risultato raggiunto, quello che, in piccolo ma solo per l’età dei partecipanti, rappresenta un’autentica impresa sportiva. Stefano Fonti, tecnico della Roma Vis Nova, ha compiuto l’ennesimo capolavoro della sua carriera conquistando il secondo titolo di campione d’Italia Allievi A negli ultimi tre anni. I leoni sono stati gli autentici dominatori della Final Eight di Napoli e in finale hanno superato la Lazio al termine di un derby tanto combattuto quanto spettacolare in cui a vincere è stata la squadra più forte.
Il titolo vinto alla Scandone è il frutto di una lunga annata di sacrifici nella quale un gruppo di grande talento si è allenato duramente tutti i giorni e, con il supporto di una guida sicura, ha sempre saputo leggere i diversi momenti della stagione grazie alla forza di un gruppo affiatato nel quale il talento dei singoli si esalta mettendosi al servizio della squadra.
Ad una settimana di distanza dalla vittoria del titolo Allievi A che tipo di emozioni provi quando ripensi alla finale contro la Lazio?
Emozioni bellissime, gustosissime, ho rivisto più volte la partita, e vincere il titolo in un derby non ha prezzo, ancor di più perché c'è grande rivalità sportiva tra le due società. Ricordare e poi rivedere nelle foto e nei video i volti dei miei ragazzi in quei momenti, i loro sorrisi, gli occhi felici, ripagano tutti i sacrifici fatti
Se devi individuare le chiavi del vostro successo dove concentri la tua attenzione?
Siamo stati più forti nei ruoli fondamentali come nei portieri, nel centroboa e sulla migliore organizzazione di gioco corale. Abbiamo avuto più soluzioni in attacco, dal centro, con Stopponi con il tiro da fuori, con Cicchetti e Di Rosa, dalla sinistra con Capizzi e Calzati, dal mancino con Briani, e in superiorità numerica, non a caso l'ultimo gol nel momento decisivo della partita lo abbiamo fatto con una rotazione completa in superiorità provata più volte in allenamento, che ci ha permesso di far trovare da solo il mancino sul suo lato buono dopo aver sfilato via dal palo 6. Loro erano più Corelli e Nicolia dipendenti che purtroppo per noi erano anche in giornata di grazia e li hanno tenuti in partita fino all'ultimo. Due ragazzi di cui si parlerà in futuro.
Quale è stata la difficoltà maggiore che avete dovuto superare nel corso della stagione?
La maggiore difficoltà come al solito è allenarsi in orari disagiati e spazi a 25 metri in ventiquattro persone fino alle 23 in location a volte distanti da casa, saltare spesso allenamenti per internazionali di tennis, partite di calcio o rugby etc, comunque fare un campionato con partite poco competitive e distanti tra loro, non aiuta e tenere alta la concentrazione dei ragazzi per undici mesi, non è facile.
Che cosa hai detto ai tuoi ragazzi prima della finalissima?
Ho detto loro che tutte le energie rimaste dovevano utilizzarle maggiormente nella fase difensiva, nel sacrificio per i propri compagni, aiutarsi e rimanere vicini tra loro e sempre lucidi e determinati, era la partita che stavano aspettando a coronamento di tanti sacrifici loro e dei loro familiari e che si dovevano divertire avendo gusto di giocare, o se in panchina spingere i compagni in acqua a fare il massimo. Poi come facevano i comandanti degli antichi romani prima di una battaglia, ci siamo incoraggiati con una stretta sull'avambraccio e ci siamo detti forza e onore.
Da sempre Stefano Fonti è garanzia di qualità e risultati. Quali sono i pilastri su cui si fonda il tuo lavoro?
Capire i caratteri dei vari ragazzi, creare un gruppo affiatato senza "primedonne", lavorare molto nel migliorare i fondamentali individuali, tante gambe e poi palleggio soprattutto. I ragazzi devono saper maneggiare bene il pallone, sarà il loro strumento di gioco più importante, poi condizionamento delle qualità organiche, nuoto di qualità e giusta quantità, cercare di fare apprendere il gioco, dare più notizie e strumenti possibili per una corretta fase di difesa, sia corale che individuale , correggendo posture sbagliate del corpo. Per l'attacco indicare come comportarsi quando si hanno di fronte squadre che adottano tipi diversi di gioco, che sia pressing o sia zona, tutti i miei ragazzi devono sapere come si possono scardinare questi dispositivi di gioco, poi che ci riescano o meno 🤣 è un'altra cosa.
Inviaci un tuo commento!