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Bovo beato tra le sue donne senza fare un tubo

  Pubblicato il 01 Apr 2120  18:12
I numeri del "recluso" Alessandro Bovo.
3: le settimane di fila che ha trascorso chiuso nella sua abitazione di Brescia. Lunedì scorso è cominciata la quarta.
4: le donne che dividono con lui la clausura forzata, e precisamente le figlie Malika (anni 10, la piccolina di casa Bovo), Carola e Corinne (entrambe pallanuotiste) e la moglie Desi, il cui negozio di macchine da cucire ("Filomania") è nella stessa situazione dell'An Brescia: chiuso per l'emergenza coronavirus. Manca all'appello Evelyn, la primogenita dei Bovo, bloccata in Germania: è ballerina professionista del teatro di Dresda. "Purtroppo non la vedo da un paio di mesi", precisa il tecnico biancazzurro.
103: i chili di Bovo quando sono cominciati gli "arresti domiciliari". Ma si è messo a dieta ed è sceso a 98. "Ho intenzione di arrivare almeno a 95", promette Alessandro. Le sue buone intenzioni, tuttavia, sono messe costantemente in pericolo quando i Bovo vanno a tavola: moglie e figlie mangiano tutto regolarmente, "ma giuro che in questi giorni non ho mai rubato dal piatto altrui, io sono uno che la dieta la fa seriamente".
Chiusi in casa, davvero si corre il rischio di dare i numeri, "ma non è il mio caso - assicura il tecnico biancazzurro -: c'è un bel clima in casa mia, una bella armonia tra di noi, anche perchè le mie figlie sono costantemente dalla mia parte".
Una pietosa bugia. Sicuramente è più credibile Alessandro quando dice "A casa Bovo comanda mia moglie" oppure "A casa mia non ho mai fatto un tubo e non lo faccio nemmeno adesso, fatta eccezione quando aiuto Malika a fare i compiti".
Non cucina, Alessandro, e non va a fare nemmeno la spesa. "Ma non è cattiva volontà, ci va mia moglie perchè vuole avere tutto sotto controllo". E dunque si deduce che il tecnico biancazzurro non mette il naso fuori di casa da oltre venti giorni, trascorsi tra film, serie tv ("Ma ormai me le sono giocate tutte"), partite a scala quaranta con Malika e l'ora di ginnastica sul terrazzo di casa, "che benedico con la faccia per terra perchè è la nostra grande valvola di sfogo".
Si diceva dei film: "In questi giorni ne avrò visto almeno duecentocinquanta. I miei gusti sono a 360°, dal Padrino a Giovannona coscialunga". Sul suo comodino, invece, c'è Le 7 regole per avere successo, di Stephen Covey, "un libro che mi ha consigliato il mio amico Luca Giustolisi".
7 è anche il numero che esce più frequentemente sulla ruota della pallanuoto. Oggi è ferma e potrebbe, emergenza permettendo, rimettersi in moto in estate. "Io me lo auguro - dice Alessandro - e per due motivi: 1) significherebbe che il coronavirus è andato a farsi benedire; 2) sarebbe l'occasione che attendiamo da tanti anni, cioè quella di giocare finalmente d'estate".
Pensierino finale dedicato a Piero Borelli: "Di lui rimpiango tutto, a cominciare dalle partite a burraco all'americana e a briscola a carte scoperte".
Il 6 aprile il primo anniversario della sua scomparsa. Com'è cambiato il mondo in peggio nel giro di un anno.
Mario Corcione
















 

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