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A2, nuove regole, crisi della pallanuoto sul piano mediatico: parla Mauro Occhiello

  Pubblicato il 18 Ott 2019  16:42
Prendono il via con Mauro Occhiello, allenatore della Carpisa Yamamay Acquachiara, una serie d'interviste con i protagonisti di A2 maschile. Si parlerà del prossimo campionato, ma non solo.
 
Che campionato sarà nel girone Sud?
"Ancora più avvincente rispetto a quello della scorsa stagione. Al di là di Catania, Latina e Pescara, che secondo me hanno un qualcosa in più delle altre partecipanti, l'equilibrio sarà ancora maggiore. Ci divertiremo".
 
La squadra che ha fatto il miglior colpo di mercato?
"Spero proprio la mia Acquachiara con Langiewicz. Ha le carte in regola per essere un protagonista del torneo".
 
L'A2 maschile è ormai da anni il campionato italiano più felice: formula indovinata, grande equilibrio, buona affluenza di pubblico. Ma in generale la pallanuoto italiana soffre di problemi legati in particolar modo alla scarsa popolarità del nostro sport. La vittoria mondiale, sotto questo aspetto, è servita a ben poco.
"Purtroppo recentemente la situazione è ulteriormente peggiorata. Mi auguro almeno che le nuove regole portino benefici sul piano del gioco e della spettacolarità, i segnali che sono arrivati dalle prime due giornate di A1 sono stati incoraggianti".
 
Troppi rigori, però: sta diventando fin troppo facile conquistarli, non è un fatto positivo.
"E' solo l'inizio, le squadre si adatteranno sempre di più alle nuove regole e il numero dei rigori diminuirà. Il Gug ci ha dato precise indicazioni in proposito, noi allenatori stiamo lavorando proprio per far sì che le nostre squadre di abituino sempre più al nuovo regolamento, rigori compresi".
 
La pallanuoto paga lo scarso impegno della Fin e delle società, in generale, sul piano della comunicazione. Invece di fare progressi sotto questo aspetto, continuiamo a regredire: abbiamo perso anche "Controfuga", trasmissione che consentiva alle società di far girare il nome dei propri sponsor. La Fin potrebbe far sua una rubrica del genere, dandole respiro nazionale, ma questa nostro invito finora è caduto nel vuoto.
"Sicuramente una rubrica federale settimanale potrebbe portare benefici all'intero movimento, ma io credo che la prima cosa da fare sia quella di riportare la pallanuoto in televisione. Lo streaming non basta, non puoi far passare la pubblicità, cosa che invece verrebbe garantita dal mezzo televisivo. Non è indispensabile che questa televisione sia Sky oppure la Rai, basta un qualsiasi canale satellitare".
Mario Corcione

 

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